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HO.RE.CA: 4 TREND E PROSPETTIVE PER IL FUTURO

Numeri e soluzioni per l’intera filiera

L’avevamo già anticipato e, puntualmente, si è verificato: gli strascichi della pandemia sono ormai definitivamente alle spalle e il settore che più di tutti ha forse beneficiato di questa ripresa è proprio quello horeca (hotellerie, ristorazione, caffetterie e catering).

Nel 2024, infatti, secondo i dati del Rapporto Strategico 2025 presentato da Italgrob e Afdb, l’impatto dell’horeca sul mercato italiano è stato di 107,1 miliardi di euro di fatturato, con una crescita del 23% rispetto al 2019. Una cifra di grande rilievo che, secondo Antonio Portaccio, presidente di Italgrob rappresentano una piccola svolta, facendo percepire l’intera filiera horeca come “motore economico e sociale per il nostro Paese”.

Le imprese che oggi operano in questo settore sono oltre 382.000 con più di un milione e mezzo di addetti. Sono numeri che fanno intravedere uno scenario di enormi potenzialità per il 2026. Scenari su cui, come azienda, stiamo già lavorando.

4 trend che ridisegnano la domanda

Provando ad andare oltre il mero dato numerico, ci siamo domandati cosa possiamo evincere dai comportamenti delle persone rispetto all’horeca. Cosa ci dice, insomma, questo comparto rispetto ai consumatori?

Senza dubbio si possono individuare trend interessanti che, nel prossimo futuro, saranno la base del nostro lavoro, ovvero:

1- Nuovi formati

Cresce la richiesta di confezioni più grandi e pratiche da utilizzare in cucina o in occasione di eventi, con un occhio alla riduzione dei costi unitari e allo spreco. Le persone non escono più come prima, spesso scelgono di condurre preparazioni a casa per gli ospiti, preparazioni per le quali il classico formato retail non basta, e ci si sposta sul formato più grande horeca.

Non è un caso che del nostro nuovo prodotto, il Tonno in Busta, ci siano due formati: uno da 65g con euroforo, perfetto per la GDO, e uno da 300g senza euroforo, comodo per horeca e occasioni in casa.

2- Prodotti pronti o semilavorati

Gli stili di vita, lo sappiamo, sono cambiati. Pranzi veloci per preparare un meeting, distanza tra casa e ufficio dove si consuma il pranzo, ritmi frenetici e poco tempo per le preparazioni: la difficoltà di preparazione di alcuni alimenti ha aperto la strada a soluzioni già ammollate, sfilettate o pronte alla cottura, particolarmente apprezzate nella ristorazione veloce e nel catering. Questo è il classico esempio dei bastoncini o straccetti di baccalà già dissalati e ready-to-cook in pochissimi minuti.

3- Sostenibilità e filiera

Tracciabilità delle materie prime, pesca responsabile e packaging a basso impatto sono diventati elementi valutati quanto il prezzo o la qualità organolettica. Il consumatore è, cioè, disposto a pagare un prezzo leggermente maggiore per diminuire il proprio impatto sul mondo. In Unifrigo Gadus investiamo da tempo nel comparto Sostenibilità e Innovazione, riuscendo ad avanzare continuamente in termini ESG e digitalizzazione.

4-Stabilità del valore

Negli ultimi anni i trend di inflazione hanno dato filo da torcere a molti mercati e intere filiere, riducendo i margini in modo evidente. In questo scenario di incertezza, solo i soggetti ritenuti affidabili riescono a mantenere un contatto di fidelizzazione con il pubblico. Che, di conseguenza, è disposto a riconoscere un premium price quando il prodotto è percepito come trasparente: comunica, cioè, in modo chiaro origine, qualità, storia.

Di questo tema abbiamo già parlato in un’uscita dedicata che si può leggere cliccando qui:

Una piccola nota d’orgoglio, a questo punto, è doverosa: nel comparto delle conserve ittiche, anche baccalà e stoccafisso stanno vivendo un nuovo rinascimento. Nel 2023, per esempio, lo stoccafisso ha fatto un balzo in avanti pari al 18% (+11% di volume in Italia); il baccalà, invece, continua a rientrare nelle cucine di famiglie e ristoranti, grazie a una riscoperta e rielaborazione della tradizione gastronomica mediterranea. Insieme, solo nel fuori casa, rappresentano il 7% del pesce servito.

E il 2026?

Difficile dirlo. Soprattutto in un mercato come quello delle conserve ittiche in cui i cambiamenti sono lentissimi, gli operatori economici hanno timore anche solo a pronunciarsi. Ma finora possiamo intuire qualcosa da ciò che gli analisti si aspettano. In generale, punteremo a un consolidamento: rallentamento della crescita e stabilizzazione dei trend (che dunque probabilmente diventeranno strutturali).

Oltre a questa crescita, ci si attende un’espansione dell’export della cucina italiana, anche grazie all’altro grande trend, ovvero quello della crescente digitalizzazione nella logistica e nella tracciabilità (di prodotti ma anche ordini).

Infine, le nuove normative europee (etichettatura, packaging e sostenibilità) potrebbero, a sorpresa, rappresentare un fattore di rischio o disagio per le aziende: secondo il Rapporto Coop 2025 Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani, l’incremento dei vincoli spaventa le imprese (per il 34% è un rischio). Mentre il 60% dei manager indica la burocrazia ambientale come il principale ostacolo alla competitività delle imprese UE (Fonte: Ufficio Studi Coop – Nomisma su dati Eurochamber).

Questi trend e queste previsioni per i prossimi anni impongono alle imprese della filiera di pensare, prima di agire, ovvero di mettere in campo tutta la propria capacità innovativa, la propria creatività e le opportunità di mercato per poter reggere l’impatto dell’onda che sta arrivando. Un’onda che, come sempre accade nel mare, può rappresentare una fantastica avventura ma anche uno straordinario pericolo.

Ciò che possiamo fare è provare a mettere insieme i pezzi per comprendere il quadro generale e così incentivare l’intera filiera a fare dei passi in avanti. Facciamo l’esempio di uno dei nostri brand più conosciuti e amati che, non a caso, abbiamo scelto di dedicare all’horeca già da tantissimi anni.

Marca Scudo Genova – Horeca: un caso studio

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In questo scenario, in Unifrigo Gadus, abbiamo da sempre scelto di investire su un brand, Marca Scudo Genova, capace di coprire sia le esigenze del retailer che dell’horeca, con formati e necessità differenti ma gli stessi vantaggi di prodotto.

Cambia, in sostanza, la forma ma mai la qualità.

Questa scelta, quella di affiancare formati retail a una gamma specifica per il canale professionale o di consumo casalingo di grandi quantità, segue esattamente il trend che abbiamo identificato ormai diversi anni fa: un’evoluzione delle abitudini di consumo e una segmentazione molto più specifica dei diversi consumatori. Più quantità, più praticità, maggiore attenzione alla filiera.

Non ci è mai interessato solo immettere nuovi prodotti sul mercato. Abbiamo sempre preferito leggere e interpretare bisogni reali di chi lavora nella ristorazione, nella distribuzione o nel catering e di fornire soluzioni coerenti.

È il motivo per cui, con grande ironia ma senza discostarci dal vero, ci definiamo una start-up con 150 anni di esperienza. La sensibilità verso l’intera catena del valore, dal produttore al ristoratore fino al consumatore finale è ciò che ci interessa. Ciò da cui traiamo il valore di questa azienda.

Non procediamo alla cieca ma rispondiamo agli stimoli che vengono da persone e mercato. Da sei generazioni.

Vuoi entrare nella filiera Marca Scudo Genova – Horeca?Ti interessa una partnership o un confronto? 
Scrivi a info@unifrigo.it per ordini o specifiche sui prodotti.Scrivi a andrea.eminente@unifrigo.it 

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